Sabato 3 novembre presso il Palazzo Pretorio di Terra del Sole (FC) si è svolto il convegno “La guerra al di là del fronte. La Grande guerra e la Romagna Toscana”, promosso dal Comitato per la promozione dei valori risorgimentali della Romagna Toscana, ANVRG, Associazione Mazziniana Italiana (sez. “Silvestro Lega” di Modigliana) e dal Museo civico del Risorgimento di Bologna. La mattinata ha visto alternarsi, moderati da Aldo Ghetti (curatore del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Faenza) diversi relatori su tematiche generali e locali legate al primo conflitto mondiale, in occasione del Centenario dell’Armistizio di Villa Giusti.
Dopo i saluti di rito, durante i quali è stata data lettura di un messaggio di saluto della presidente dell’ANVRG Annita Garibaldi Jallet agli organizzatori e relatori del convegno, Ugo Barlozzetti (esperto di storia e strategia militare) ha aperto i lavori contestualizzando lo scoppio della Grande guerra nella più ampia cornice del traumatico tramonto del Lungo Ottocento, ricordando inoltre il ruolo giocato dai conflitti coloniali del 1911-12 nella preparazione bellica e morale italiana agli eventi del 1915. Andrea Spicciarelli (del Museo del Risorgimento di Bologna) ha quindi toccato il tema dell’impegno volontaristico in camicia rossa all’alba della guerra, che vide la costituzione di un Reggimento garibaldino inquadrato nei ranghi della Legione Straniera – che combatté nelle Argonne tra il dicembre 1914 ed il gennaio 1915 – e, più nello specifico, le biografie di quei garibaldini e repubblicani provenienti dall’area presa in esame. Inoltre, è stato tratteggiato il caso dei cugini Calàbri, Bruno e Dante, entrambi modiglianesi, repubblicani e volontari di guerra, i quali poi esperirono dalla metà del 1917 il comune destino della prigionia nei campi di concentramento austro-ungarici. A seguire lo storico locale Antonio Zaccaria, attraverso la lettura di alcuni brani del diario del castrocarese Sassi, ha rievocato l’ostilità alla guerra delle campagne forlivesi dal periodo della neutralità fino alla ritirata di Caporetto. Infine, Alessandro Minardi (del Comitato promotore dell’evento) ha portato all’attenzione della platea alcune statistiche, frutto di una capillare ricerca archivistica, al fine di dirimere i dubbi sull’effettivo numero di caduti tra i soldati partiti per il fronte dalle comunità della Romagna Toscana.
Il convegno, che ha visto la partecipazione del vicepresidente dell’ANVRG Filippo Raffi, di una delegazione della sezione dell’ANVRG di Cesena-Cesenatico, della presidente della Federazione toscana Paola Fioretti, del direttore di “Camicia Rossa”, della dott.ssa Mirtide Gavelli del Museo del Risorgimento di Bologna, e di alcuni rievocatori dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (Sez. “Cavalleggeri di Alessandria” di Cesena), si è chiuso sulle note del canto di Rocco Traversa e Luigi Pantaleoni “La camicia rossa”, a ricordare l’impegno dei mille «prodi e baldi» di Garibaldi e della lotta da loro portata con la «camicia rossa, camicia amata!».
La mattinata ha avuto termine con l’inaugurazione di una mostra, curata da Alessandro Minardi, di cimeli e documenti sempre relativi alla partecipazione delle comunità locali al primo conflitto mondiale: manifesti, lettere, ritratti ed equipaggiamenti bellici (messi a disposizione dai già ricordati Comitato per la promozione dei valori risorgimentali ed Ass. Naz. Arma di Cavalleria) grazie ai quali è stato possibile rivivere per qualche momento le drammatiche atmosfere di cento e più anni or sono.